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Gàlati INTRODUZIONE ALLA LETTERA DI PAOLO AI CRISTIANI DELLA GALAZIA

INTRODUZIONE ALLA LETTERA DI PAOLO AI CRISTIANI DELLA GALAZIA
Caratteristiche principali
Scrivendo a queste comunità di una regione dell'Asia Minore, l’apostolo si impegna a difendere con forza la purezza del Vangelo e a fare in modo che per nessun motivo il messaggio di Gesù possa venire deformato. Tipico di questa lettera è il tono ardente e a volte polemico. Lo conferma anche il fatto che, all’inizio, dopo l’indirizzo e i saluti, mancano le tradizionali frasi di ringraziamento a Dio e di lode ai lettori. Paolo interviene, e con decisione, per confutare false idee (1,7-9) che dopo la sua predicazione — avvenuta molto probabilmente verso l’anno 50 — si sono diffuse. Per questo motivo parla molto anche di sé, della sua missione, dei suoi rapporti con gli apostoli di Gerusalemme (1,11–2,10). Ripresenta poi i temi più centrali del Vangelo cristiano, l’assoluta superiorità della fede sull’antica Legge e sulle opere (2,15–3,29). Argomenti che si trovano sviluppati con maggiore ampiezza e con più serenità nella lettera ai Romani. Infine, Paolo descrive la condizione dei credenti come situazione di profonda libertà (4–5) e quindi esorta i cristiani della Galazia a vivere secondo lo stile dello Spirito, che non è quello dell'egoismo o quello della legge giudaica.
Primi lettori
Si tratta di credenti che in un primo tempo hanno accolto con favore la predicazione cristiana di Paolo (5,7), ma poi hanno dato ascolto anche ad altri predicatori e a un messaggio diverso. Le «nuove» idee diffuse tra loro, a cui si riferisce la lettera, sono di tipo ebraico; di conseguenza, abbracciandole, essi non fanno altro che ricondurre la loro fede nei limiti angusti della legge giudaica. E così si lasciano scioccamente affascinare (3,1-4) da vecchi discorsi, senza comprendere il significato profondo delle Scritture. Dopo aver conosciuto e ricevuto la libertà del Vangelo, stanno ritornando a condizioni di schiavitù, attribuendo importanza a vecchi obblighi che non contano nulla (5,6; 6,15).
Autore
Anche questa lettera è da attribuire sicuramente e direttamente a Paolo. Il testo mette in risalto più volte le vicende della sua vita: da quando perseguita la chiesa, a quando entra in polemica con Pietro ad Antiòchia. Gli accenni insistenti a forti opposizioni che l’apostolo incontra, trovano piena conferma negli Atti.
La data almeno approssimativa della lettera è certa: siamo verso l’anno 56 d.C.
Schema
— Introduzione 1,1-5
— Un unico Vangelo 1,6-10
— Il passato di Paolo 1,11–2,14
— La fede, le opere, la Legge 2,15–3,29
— La libertà e lo Spirito 4,1–5,26
— Raccomandazioni finali e saluti 6,1-18
LETTERA AI GÀLATI

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